Esistono ancora fiumi "free flowing" in Italia?

Esistono ancora fiumi “free flowing” in Italia?

I fiumi a flusso libero sono corridoi ecologici, custodi della biodiversità e del paesaggio. La loro continuità fluviale rappresenta un grande opportunità per la conservazione degli habitat e per generare ricadute positive non solo in termini ambientali, ma anche in termini economici per i territori che sono attraversati.

I fiumi a flusso libero sono molto più di semplici corsi d’acqua: li possiamo considerare veri e propri corridoi ecologici, archivi della biodiversità e custodi del paesaggio culturale e ambientale italiano. Sono loro a consentire l’evoluzione dinamica del territorio, contrastando la perdita di habitat, offrendo benefici sociali ed economici legati al turismo responsabile, alla pesca sostenibile e alla fruizione naturalistica in senso lato.

Il loro valore è tanto più alto quanto più raro diventa questo tipo di ecosistema. In un’epoca di cambiamenti climatici e perdita di biodiversità, conservare e ripristinare la continuità fluviale in Italia non è solo una scelta ecologica, ma anche culturale ed economica di altissimo impatto.

L’indagine che abbiamo svolto nell’articolo “I fiumi “free flowing” per la salvaguardia di ambiente e biodiversità” ha messo in risalto proprio questi punti, sottolineando il ruolo centrale dei fiumi e, ancor di più, dei fiumi che possono ancora godere dello stato di continuità fluviale.

In Italia esistono ancora fiumi “free flowing”? La risposta, fortunatamente, è si e in questo articolo faremo un piccolo viaggio da nord a sud della nostra Penisola per conoscerli e capirne le caratteristiche e il ruolo cruciale che giocano nei territori che solcano.

Tagliamento: l’ultimo grande fiume alpino libero

Il Tagliamento, in Friuli Venezia Giulia, viene definito da molti soggetti autorevoli come WWF e Legambiente, “l’ultimo fiume alpino selvaggio d’Europa”. Il suo corso medio-alto scorre ancora libero, con una dinamica fluviale naturale che forma isole, canali intrecciati e ampie golene. Questo tratto è di enorme valore ecologico, ospitando specie rare come l’uccello fratino, l’airone cenerino e diversi tipi di pesci autoctoni.

Il Parco Naturale delle Dolomiti Friulane, assieme a numerose associazioni ambientaliste locali come Legambiente FVG, svolge un ruolo di sorveglianza e promozione della tutela del fiume, in particolare del bacino superiore.

Il Tagliamento è dunque un fiume ancora “libero”, ma sottoposto anche a rischi e minacce. Esistono infatti proposte di sbarramento per la produzione di energia idroelettrica e di estrazione di inerti che ne andrebbero a modificare il greto e quindi l’equilibrio.

Trebbia: un equilibrio fragile tra natura e turismo

Il fiume Trebbia nasce in Liguria, attraversa l’Appennino piacentino e conserva diversi tratti a flusso libero, in particolare nella parte alta e media. La Trebbia è considerata uno dei fiumi più puliti del Nord Italia – dati Arpa Emilia Romagna – ed è circondata da paesaggi caratterizzanti e di forte richiamo.

La tutela della Trebbia è affidata ad alcuni Comuni della valle omonima, insieme a comitati locali come il “Movimento per la Tutela della Trebbia” che si oppongono a interventi invasivi, in particolare legati a progetti di captazione dell’acqua.

Il Movimento, in particolare, è un’iniziativa volta alla salvaguardia del fiume Trebbia e della sua valle con un focus sulla gestione sostenibile delle risorse idriche e la tutela dell’ambiente e del territorio. Il Movimento coinvolge varie realtà associative e cittadini.

Tra le azioni concrete messe in campo si segnala la promozione di un processo partecipativo per la definizione di un Contratto di Fiume, che coinvolga istituzioni, enti, associazioni e cittadini, per garantire una gestione integrata del bacino del Trebbia. A questo scopo il movimento ha attivato una piattaforma online, “Con la Trebbia”, per favorire la partecipazione e la condivisione di informazioni e proposte.

La particolarità, la bellezza e le acque limpide di questo fiume, infine, ne fanno una grande attrazione turistica che, tuttavia, ha ricadute specie nei mesi estivi. L’afflusso turistico, infatti, non è sempre regolamentato, comportando problemi di inquinamento e disturbo alla fauna.

Oglio: un mosaico tra parchi e aree protette

Il fiume Oglio, affluente del Po, conserva ancora tratti relativamente liberi soprattutto nel suo percorso attraverso il Parco dell’Oglio Nord e Sud. Queste aree protette, pur con limitazioni, permettono la sopravvivenza di ecosistemi fluviali importanti.

I due parchi fluviali regionali menzionati, assieme alle Province interessate e realtà associative locali sono i soggetti che si occupano della tutela del fiume che è soggetto a una serie di criticità rispetto alla propria continuità fluviale. In particolare si registrano canalizzazioni agricole, inquinamento da pesticidi e la presenza di sbarramenti per scopi irrigui che limitano la piena naturalità del corso con tutte le ricadute su biodiversità e habitat naturale.

Ofanto: un corridoio ecologico nel Sud

Nel Mezzogiorno uno dei pochi fiumi che conserva tratti a flusso libero è l’Ofanto, che attraversa Campania, Basilicata e Puglia. In particolare, il tratto medio-basso tra Canosa di Puglia e il mare Adriatico presenta una relativa naturalità.

A difesa dell’Ofanto si schiera l’Ente Parco Regionale del Fiume Ofanto e organizzazioni come WWF Trinitapoli che si occupano della sua conservazione anche grazie ai progetti europei LIFE.

Anche l’Ofanto, tuttavia, non è esente da minacce e criticità. Tra queste il bracconaggio, l’inquinamento da scarichi agricoli e urbani e l’erosione delle sponde.

Conclusioni

La continuità fluviale è molto di più dello scorrere libero di un fiume, per quanto già questo elemento sia un fattore di sostenibilità per i territori che attraversa. Quando parliamo di continuità fluviale le parole chiave da tenere a mente – da nord a sud – sono biodiversità, equilibrio degli ecosistemi, opportunità di mantenere intatte le tradizioni dei luoghi solcati dalle acque, e spazio al turismo lento e responsabile, un nuovo modo di intendere il viaggio che al centro pone proprio l’attenzione alla sostenibilità e all’equilibrio ambientale. Un turismo che, così, offre opportunità anche di carattere economico e sociale alle comunità che ospitano i viaggiatori.

di Alberto Marzetta