
Gestione dei rifiuti: quando le città diventano laboratori di sostenibilità
La gestione dei rifiuti è una delle grandi sfide urbane del nostro tempo. Ogni giorno le città producono tonnellate di scarti che, se non trattati correttamente, diventano un problema ambientale, economico e sociale. Al contrario, se gestiti con lungimiranza, i rifiuti possono trasformarsi in risorsa: materia da riciclare, energia da produrre, valore da restituire alle comunità.
Guardando al panorama internazionale, non mancano esempi di città che hanno saputo trasformare la gestione dei rifiuti in un modello di sostenibilità. San Francisco è oggi considerata un punto di riferimento: grazie a un sistema di raccolta differenziata capillare e all’obbligo di compostaggio, ha superato l’80% di riciclo e recupero dei rifiuti urbani, con l’obiettivo di raggiungere lo “Zero Waste” entro il 2030.
Anche Stoccolma ha scelto una strada innovativa: qui una parte dei rifiuti non riciclabili viene trasformata in calore ed elettricità attraverso impianti di termovalorizzazione ad alta efficienza, riducendo l’uso di combustibili fossili. In Seul, invece, è stato introdotto un sistema “pay-as-you-throw”, che prevede il pagamento di una tariffa proporzionale alla quantità di rifiuti indifferenziati prodotti: un meccanismo che ha portato a una forte riduzione dei rifiuti e a un aumento del riciclo.
Anche in Italia non mancano esperienze virtuose che dimostrano come una gestione attenta e partecipata possa fare la differenza.
- Treviso e i comuni della provincia, gestiti dalla società pubblica Contarina, hanno raggiunto una raccolta differenziata prossima al 90%, tra le più alte in Europa.
- Parma ha superato l’80% grazie a un sistema porta a porta efficiente e a una tariffazione puntuale che premia i comportamenti virtuosi.
- Milano è una delle poche grandi metropoli europee a gestire in modo capillare la raccolta dell’organico, trasformato in biogas e compost agricolo. Nel 2022 la città ha superato 1,3 milioni di tonnellate di rifiuti differenziati, con un tasso di riciclo oltre il 60%.
- Bolzano, con i suoi centri di raccolta innovativi e un sistema di tariffazione puntuale, è riuscita a ridurre sensibilmente i rifiuti indifferenziati.
Nonostante questi casi virtuosi, il quadro nazionale resta disomogeneo: al Nord i tassi di raccolta superano spesso il 70%, mentre al Sud persistono difficoltà legate alla carenza di infrastrutture e alla gestione operativa. Secondo ISPRA, nel 2022 l’Italia ha raggiunto il 65% di raccolta differenziata a livello nazionale, ma con forti differenze tra le regioni.
Le opportunità, però, non mancano. Il PNRR destina oltre 2,1 miliardi di euro a nuovi impianti e progetti di economia circolare, con l’obiettivo di ridurre la dipendenza dalle discariche e colmare i divari territoriali. L’attenzione si concentra sempre di più su strategie integrate che uniscano infrastrutture efficienti, politiche pubbliche coerenti e un forte coinvolgimento dei cittadini.
La gestione dei rifiuti rappresenta, in definitiva, un banco di prova decisivo per la sostenibilità urbana. Dalle metropoli globali come San Francisco e Stoccolma ai comuni italiani più virtuosi, emerge una lezione comune: non esistono soluzioni semplici, ma città che scelgono di investire nel futuro, mettendo al centro la responsabilità condivisa e una gestione circolare delle risorse. Trasformare gli scarti in valore è possibile: basta cambiare prospettiva.
Di Alberto Marzetta