
Le smart cities: tecnologia al servizio delle città
Le smart cities usano tecnologia e innovazione per migliorare la qualità della vita e ridurre l’impatto ambientale. Dall’intelligenza artificiale ai digital twin, fino ai progetti di città italiane come Milano e Torino, la tecnologia diventa lo strumento per costruire comunità più sostenibili, efficienti e inclusive.
Oggi oltre il 55% della popolazione mondiale vive in aree urbane, una quota destinata a salire al 68% entro il 2050. Le città concentrano persone, servizi e opportunità, ma anche consumi energetici, traffico e inquinamento. Per rispondere a questa pressione crescente, il modello delle smart cities si propone come una nuova forma di urbanità capace di unire innovazione tecnologica, efficienza e sostenibilità ambientale.
Le città intelligenti non sono semplicemente più digitali, ma più consapevoli: usano la tecnologia per migliorare la qualità della vita, ridurre gli sprechi e rendere più equi e accessibili i servizi. Gli strumenti più avanzati, come i digital twin – veri e propri gemelli digitali che riproducono la città in formato virtuale – consentono di monitorare e gestire fenomeni complessi come inondazioni, isole di calore o criticità infrastrutturali. Recenti analisi indicano che l’utilizzo dei digital twin nei grandi centri urbani avrà una penetrazione del 70% entro il 2030.
Anche l’intelligenza artificiale sta già cambiando il modo di progettare e governare le città. Oggi è presente in oltre la metà dei centri urbani monitorati a livello globale, con un tasso di adozione previsto all’83% entro pochi anni. A Melbourne, per esempio, l’AI integra sensori IoT (Internet of Things), analisi dei dati e rete 5G per monitorare in tempo reale consumi idrici, rifiuti e traffico urbano, ottimizzando risorse e riducendo emissioni.
L’innovazione, però, non riguarda solo le metropoli del mondo: anche l’Italia sta sperimentando modelli di città più intelligenti e sostenibili. A Milano, il programma Mobility as a Service, consente di integrare diversi mezzi di trasporto in un’unica piattaforma digitale, mentre i sensori per lo Smart Parking e il piano per la piantumazione di tre milioni di alberi entro il 2030 testimoniano un approccio che unisce tecnologia e natura. Sulla stessa linea, Torino, con il progetto City Lab, sperimenta la mobilità autonoma e l’uso del 5G per la gestione urbana, mentre Bologna ha investito in open data e in una delle reti Wi-Fi pubbliche più estese d’Europa. Anche Bolzano, con il progetto europeo Sinfonia, ha ridotto sensibilmente i consumi energetici degli edifici pubblici e residenziali, e Bergamo ha inaugurato ChorusLife, un nuovo quartiere smart interamente rigenerato secondo principi di efficienza e connessione digitale.
Guardando all’estero, alcuni modelli virtuosi mostrano come la tecnologia possa diventare alleata della sostenibilità. Copenaghen punta a diventare la prima capitale al mondo a zero emissioni entro il 2025, grazie a una rete di turbine eoliche urbane e a una mobilità ciclabile che coinvolge oltre il 50% degli spostamenti quotidiani. Heidelberg, in Germania, ha trasformato il quartiere Bahnstadt in un distretto a impatto quasi nullo, con edifici che consumano l’80% in meno di energia per il riscaldamento e oltre 3.000 contatori intelligenti installati. A Dubai e Singapore, invece, i piani urbanistici integrano tecnologie digitali, energie rinnovabili e gestione efficiente delle risorse per costruire metropoli sempre più resilienti.
Le smart cities rappresentano dunque il laboratorio urbano del futuro, dove l’innovazione non è un fine, ma un mezzo per migliorare la vita delle persone e rendere le città più sostenibili. Intelligenza artificiale, digital twin, Internet of Things e dati aperti diventano strumenti per costruire spazi urbani più efficienti, inclusivi e rispettosi dell’ambiente. Le esperienze italiane e internazionali lo dimostrano: la cultura dell’innovazione può essere il cuore della rigenerazione urbana, capace di trasformare le città di oggi in comunità più vivaci, responsabili e connesse con il futuro.
Di Alberto Marzetta