Monitorare lo stato di salute delle acque e proteggere la risorsa

“Andando all’origine della risorsa idrica, nelle grotte sotterranee, ricaviamo informazioni estremamente importanti”

Intervista a Massimo Pozzo

La Seconda Edizione della Giornata provinciale dell’acqua si terrà il 20 maggio a Desenzano del Garda. Il tema di quest’anno è: Acqua è vita, cambiamento, limiti, responsabilità.  Come lo interpreta, personalmente e in quanto Speleologo esperto?

Il tema di quest’anno è calzante per descrivere quello che osserviamo come speleologi. La nostra attività di esplorazione ci permette di monitorare con frequenza lo stato di salute delle acque: andando all’origine di questa risorsa, nelle grotte sotterranee, ricaviamo informazioni estremamente importanti. Cerchiamo di renderci utili creando rapporti di collaborazione con le società di gestione delle acque, come, per esempio, Acque Bresciane.

Per voi quali sono gli obiettivi di questa giornata?

La giornata è un’occasione di dialogo e scambio con la popolazione, dai bambini agli adulti. Con il resto del gruppo di speleologi, la reputiamo un’occasione preziosa per entrare in connessione con le persone e veicolare un messaggio importante molto più facilmente che in altri contesti.

Mi racconti ora qualcosa in più sul progetto Agartis. Di che cosa si tratta e quali sono gli obiettivi?

Credo sia importante prima definire più chiaramente cosa facciamo noi speleologi: siamo innanzitutto degli appassionati esploratori che amano addentrarsi all’interno delle montagne, progredendo nei cunicoli e nelle gallerie che ci sono sottoterra. In generale, la nostra può essere considerata una pratica sportiva, ma quando le ricerche diventano complesse, approfondite e i risultati di interesse collettivo, un gruppo informale può costituirsi in associazione, ed è ciò che abbiamo fatto noi, creando AGARTIS.

AGARTIS è anche il nome del progetto di mappatura idrogeologica che stiamo portando avanti con gli enti locali e le società di gestione delle acque. Facciamo ricerche nella zona dell’alto Garda, studiando i fiumi e i flussi sotterranei delle montagne carsiche, allo scopo di mappare le riserve idriche che potrebbero essere utili in futuro, ad esempio, per ovviare al problema dell’abbassamento del livello del Lago di Garda.

Le ricerche speleologiche della zona vanno avanti da molti anni, ma questo progetto ha degli step precisi e una scansione temporale chiara: entro l’estate dovremmo concludere la fase di studio dell’acquifero che si nasconde sotto il Monte Spino e il Monte Pizzocolo; per avere un quadro chiaro e ben definito della situazione, stiamo mappando grotte e corsi d’acqua e creando un modello tridimensionale di ciò che osserviamo.  In un secondo momento, con la situazione davanti chiara, dovremo studiare con gli attori del territorio, come Acque Bresciane, delle soluzioni per preservare questo importante “acquedotto sotterraneo” per evitare, ad esempio, la costruzione di fabbriche o struttura ad alto potere impattante sopra queste zone di assorbimento. La nostra missione, in quanto speleologi esperti, è proprio quella di proteggere questa preziosa risorsa.

Massimo Pozzo – Speleologo esperto