Qual è il futuro del nostro Oro Blu?

Tra meno di vent’anni 33 stati del mondo saranno in condizioni di criticità idrica estrema. Questa la proiezione del World Resource Institute che ha indicato il 2040 come l’anno in cui la riduzione dell’acqua potabile del mondo potrebbe impattare in maniera significativa. Una visione del futuro sempre meno utopistica, considerando gli ultimi anni di siccità e crisi idrica a livello globale.

Ma quali sono i motivi di questa mancanza di acqua?

Una delle principali cause è il cambiamento climatico, un processo all’apparenza inarrestabile di cui le responsabilità dell’essere umano sono tante.

La domanda a questo punto è: siamo ancora in tempo per salvare la nostra preziosa risorsa?

Il riciclo dell’acqua, lo stretto controllo dei volumi utilizzati ogni giorno e ogni singola azione che permetta di utilizzare anche solo il necessario rappresentano le regole da imporre per difenderla e scongiurare la sua prematura scomparsa. Ogni singolo, con un utilizzo più sostenibile dell’acqua, può contribuire a un cambiamento collettivo molto potente in termini di sostenibilità.

Si tratta di abituarsi ad aprire il rubinetto dell’acqua con parsimonia e attenzione. Si tratta di imparare a recuperare acqua piovana e utilizzarla per innaffiare il giardino o lavare la macchina.

La questione è proprio imparare come risparmiare l’acqua a disposizione come atto di responsabilità verso sé stessi, i propri cari, il mondo intero. Per non lasciare in eredità un futuro in cui la vita sia poco (o peggio, per niente) sostenibile.

Acque Bresciane ha realizzato un decalogo che racchiude i dieci consigli per il risparmio idrico, proprio con l’obiettivo di sensibilizzare e supportare le persone a un uso più consapevole e rispettoso del nostro oro blu.

Quindi la risposta è sì, il cambio di rotta può ancora avvenire.

Da parte dei singoli e della comunità. Israele ne è un esempio virtuoso. La svolta inizia nel 2007, quando i servizi igienici e le docce a basso flusso vengono installati in tutta la nazione e l’autorità nazionale per l’acqua costruisce dei sistemi innovativi per il trattamento delle acque, che ricatturano l’86% di acqua che esce dai tubi di scarico e la utilizzano per l’irrigazione nelle zone limitrofe del deserto.

Le iniziative a livello globale sono sempre di più e l’obiettivo è il medesimo: incrementare la percentuale di acqua nel mondo, con nuove foreste, con il collegamento di fiumi alle pianure alluvionali o con l’agricoltura di conservazione, per proteggere il suolo dall’erosione e favorire la diffusione delle infrastrutture verdi, naturali o semi-naturali. Iniziative a lungo raggio che coinvolgono istituzioni o governi, oltre a richiedere una decisa presa di posizione alla collettività.

Azioni di questo tipo, associate alle azioni quotidiane che ognuno di noi può intraprendere, sono la formula più efficace per prolungare la vita a questa risorsa e, di conseguenza, al Pianeta intero.

Di Beatrice Coni