Tutela culturale e ambientale rafforzano l’educazione civica

L’Italia è stata il primo Paese al mondo a inserire la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico” nella propria Costituzione, fattore che ha contribuito a diffondere consapevolezza su questi temi dal 1946.

Oggi la politica sostiene attivamente questa scelta: lo scorso febbraio la Camera, su proposta del Senato, ha aggiunto un terzo comma all’articolo 9 per tutelare ambiente, biodiversità e ecosistemi.   

A tutto ciò si collega una crescente sensibilità internazionale nei confronti delle tematiche ecologiche per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030. Proprio quest’anno si celebra il 50esimo anniversario della Convenzione UNESCO per la tutela del patrimonio culturale e naturale. Nel documento si spiega come definire i siti UNESCO – quei luoghi la cui unicità è “degna di essere preservata” per le generazioni future – e come favorire la tutela di questi unicum, puntando su investimenti e formazione.

Comprendere il ruolo sempre più attivo svolto dallo Stato e degli organismi internazionali nella valorizzazione di cultura e ambiente, aiuta a capire meglio anche diverse dinamiche pubbliche, come la già citata formazione sia scolastica che universitaria. I giovani attraverso un’istruzione adeguata possono apprezzare e beneficiare dei territori, tenendo in considerazione la loro storia e le loro caratteristiche antropologiche e naturali.

Investire su scuole e università garantisce inoltre la crescita del senso civico e nel nostro Paese non mancano le iniziative che mirano proprio a rafforzare questa consapevolezza. Un esempio è quello dell’operato ventennale della Fondazione Cogeme, una realtà del Terzo Settore gestita da Cogeme Spa il cui scopo è perseguirefinalità di solidarietà sociale a favore dei territori di riferimento”.

Negli anni la Fondazione ha sviluppato numerosi progetti di carattere ambientale, culturale, formativo e civico secondo i principi dello sviluppo sostenibile e dell’economia circolare. Proprio poche settimane fa è stata presentata la XXVI edizione del Premio di Laurea “Si può fare di più , il cui  scopo è incentivare la ricerca scientifica premiando i giovani universitari che si sono distinti livello nazionale nella promozione culturale, sociale e ambientale. Nel 2022 sono tre le sezioni di riferimento: “Acqua” in collaborazione con Acque Bresciane srl società benefit, “Energia” in collaborazione con Cogeme Nuove Energie e “Carta della Terra, cultura ed economia circolare” curata dalla Fondazione Cogeme.

Un’altra iniziativa è quella della neonata rete nazionale di associazioni universitarie per la promozione dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030 denominataUniversity for SDGs che punta a sviluppare progetti formativi interdisciplinari e sostenibili nel lungo periodo. Sono molte le università coinvolte in questo network: solo nel Nord Italia sono presenti ben cinque università con Venezia, Brescia, Trento, Verona e Bergamo (con altre che si aggiungeranno a breve). Questa rete associativa sottolinea l’interesse marcato dei giovani nella formazione e nello sviluppo sostenibile del territorio a beneficio della comunità nazionale e internazionale.

 

Di Francesco Munari