Il valore dell’acqua, ieri e oggi

“La giornata del 20 maggio è una preziosa occasione per mettere intorno allo stesso tavolo soggetti con sensibilità, impostazioni e anche obiettivi istituzionali diversi” 

Intervista a René Capovin

La Seconda Edizione della Giornata provinciale dell’acqua quest’anno si terrà il 20 maggio a Desenzano del Garda. Il tema di quest’anno è: Acqua è vita, cambiamento, limiti, responsabilità. Come lo interpreta?

Credo che il titolo racchiuda molti spunti interessanti. Per il mio ruolo istituzionale sono abituato a inquadrare le questioni in una prospettiva storica e il tema di quest’anno mi sembra riassuma una svolta epocale che sta avvenendo nel modo in cui, come specie umana, interpretiamo il nostro rapporto con l’ambiente.

Nei due secoli passati, il limite è sempre stato considerato una sorta di meta ideologica del progresso, un livello da raggiungere e superare, alla volta di nuovi obiettivi e scoperte; ciò ha fatto sì che il limite in sé non fosse rilevante, bensì unicamente una spinta ad accelerare. Invece, questo titolo rimette il limite al centro e propone di superare questa concezione del tempo, dell’innovazione e, forse, anche della tecnologia.

Il cambio di prospettiva si impone, poiché tanti dei vincoli che prima apparivano poco problematici ora sono diventati rilevanti. Per l’industria italiana, per fare un esempio che conosco bene, l’acqua è sempre stata un elemento base del comparto strategico come quello idroelettrico: bastava accaparrarsi le captazioni dei corsi d’acqua e il gioco era fatto. Adesso invece ci rendiamo conto, anche nel settore produttivo, che l’acqua, come altre risorse, non è illimitata e va preservata nel tempo.

Per lei quali sono gli obiettivi di questa giornata?

Aldilà dell’obiettivo di sensibilizzazione della cittadinanza, io credo che la giornata del 20 maggio sia una preziosa occasione per mettere intorno allo stesso tavolo soggetti con sensibilità, impostazioni e anche obiettivi istituzionali diversi. Ci saranno società di servizi, enti pubblici, culturali, commerciali, agricoli…insomma, ci saranno realtà che guardano allo stesso problema, la crisi idrica, da diversi punti di vista. Viviamo in una società complessa: per prendere in considerazione tutte le facce della crisi ecologica e proporre soluzioni efficaci, è evidente che dovremo trovare una sintesi di interessi confliggenti.

I soggetti partecipanti avranno modo di confrontarsi sulle priorità, e il cittadino che assisterà avrà la possibilità di cogliere aspetti e collegamenti importanti. Viviamo e operiamo tutti sullo stesso territorio: il ghiacciaio, il campo di mais, il lago sembrano realtà lontane, ma sono indissolubilmente legate e parte di un solo ecosistema, da preservare.

Può raccontarmi qualcosa in più sull’esperienza della Water Route?

La Water Route è un’iniziativa promossa da noi del Musil-Museo dell’Industria e del Lavoro di Brescia, Fondazione AEM, Fondazione ISEC e ANBI Lombardia (Associazione Nazionale delle Bonifiche, delle Irrigazioni e dei Miglioramenti Fondiari). L’obiettivo è creare una rete di impianti industriali storici basati sull’utilizzo dell’acqua in Lombardia e di inserire questo percorso all’interno della European Route of Industrial Heritage (ERIH), una strada riconosciuta dal Consiglio d’Europa che collega i principali siti industriali europei.

Il Musil fa già parte della rete europea come singolo polo di eccellenza (anchor point), ma l’idea è di valorizzare maggiormente tutto il patrimonio locale: dai canali, alle dighe, alle torri d’acqua…tutte le infrastrutture del ‘900 centrali per sviluppo industriale e che hanno avuto l’acqua come motore fondamentale.

Gli attori che, sul territorio, lavorano sulla valorizzazione della risorsa idrica lo fanno da tanti punti di vista: noi abbiamo deciso di adottare una prospettiva storica e di raccontare, nel modo più esaustivo possibile, del rapporto importantissimo tra acqua e sviluppo economico del nostro paese.

Già l’anno scorso, nel mese di marzo, abbiamo avuto un appuntamento pubblico in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua per raccontare il progetto. Quest’anno lo replicheremo, con diversi eventi in contemporanea: uno previsto al museo del ferro con ANBI, il Consorzio Oglio Mella e l’Associazione Brescia Underground, un altro, itinerante, che si svolgerà in bicicletta lungo il fiume Olona e un incontro con le scuole al Musil. Sempre a marzo 2023 dovremmo sapere se la Water Route lombarda sia stata riconosciuta o meno come un percorso organico e attrattivo da parte dell’ERIH.

 

René Capovin – Direttore del Musil (Museo dell’Industria e del Lavoro di Brescia) di Cedegolo