La place leadership, ovvero come creare condivisione attraverso i luoghi

Com’è possibile che la Silicon Valley abbia le imprese più innovative e profittevoli del mondo, ma abbia delle scuole pubbliche che funzionano così così? Mariana Mazzuccato, in un famoso Ted Talk, si pone più o meno questa domanda. E ancora: com’è possibile che, attraverso transazioni economiche digitalizzate e globalizzate, l’economia e la società di Milano centro (ma potete mettere un’altra grande città a scelta) abbia più relazioni con New York o Londra che con alcuni suoi quartieri periferici? Queste domande provocatorie pongono la stessa questione: non è che forse abbiamo perso di vista l’aspetto materiale, concreto, spaziale, territoriale, nel guardare allo sviluppo economico? 

Esiste, infatti,k una connessione tra avere centri commerciali prima, acquistare su Amazon oggi e vedere i negozi dei centri storici che chiudono. Così come – se l’economia continua con queste modalità – esiste una connessione tra Climate Change e alcuni fenomeni naturali nel pianeta Terra che mettono a rischio l’esistenza stessa degli esseri umani nel futuro, come ci ha ricordato la recente Conferenza Cop26 di Glasgow. 

Il filone di studio sulla “place leadership” vuole mettere in luce proprio le dinamiche di leadership nell’economia e nella governance contemporanea attraverso la lente del territorio, dello spazio, del luogo. Diamo alcune brevi definizioni di leadership e di place. Ai miei studenti dico che la leadership si compone di tre cose: avere un “Purpose”, uno scopo; generare followership – ma forse potremmo meglio dire co-leadership – intorno a quel “Purpose”; far accadere le cose (“making things happen”) che contribuiscono a realizzare quel “Purpose”. 

Per definire cosa intendiamo per place ricorro invece a Cresswell (2015). Anche qui ci sono tre costrutti centrali nel concetto di place: i) l’ubicazione, le coordinate geografiche fisse e oggettive di un luogo (ad es. la distanza da Milano o la vicinanza a un corso d’acqua o a una montagna); ii) le relazioni sociali che costruiscono un luogo; iii) il senso del luogo, ossia l’ attaccamento soggettivo ed emotivo che le persone hanno verso un luogo, uno spazio, un territorio. 

Parlare di place significa dunque mettere in primo piano il contesto e terreno relazionale all’interno del quale viene creata la leadership, comprendendo sia la sua costruzione geografica sia quella storica. Studiare perché alcuni luoghi mantengono o meno prosperità e vantaggio competitivo, se e come le imprese generano valore condiviso oppure esternalità negative rispetto a un luogo (misurare l’impatto sociale), e come si possono generare forme di governance e innovazione sociale che mettono insieme gli attori di un territorio sono alcuni dei temi di ricerca che questo filone di studio si propone di esplorare e spiegare. Anche nel campo della sostenibilità ambientale alcuni luoghi riescono molto meglio di altri a sviluppare politiche condivise che permettono di mitigare l’impatto dell’attività umana sull’ambiente.

I luoghi e i territori che viviamo sono elementi chiave delle nostre molteplici identità sovrapposte. Quindi, una prospettiva di “place leadership” dovrebbe essere presa più seriamente nel comprendere l’economia, la società e la governance contemporanea. Secondo Guthey et al. (2014), guardare alla leadership attraverso la place nelle sue tre componenti di cui sopra può consentire di affrontare in modo più efficace questioni come la giustizia sociale, la sostenibilità ambientale e la disuguaglianza economica, ma, aggiungiamo, anche per generare innovazione aperta e collaborativa (si veda su questo il concetto di Quintuple Helix) e business model capaci di generare valore condiviso, attenzione all’ambiente e forme di economia civile.

L’auspicio è che aumenti il dibattito, la ricerca e la consapevolezza in tutti gli attori economici e politici sul tema della “place leadership”. Tale obiettivo appare fondamentale visto le complesse transizioni ecologiche, economiche e sociali necessarie per affrontare l’Agenda 2030. Queste transizioni verso un’economia più ecologicamente consapevole ed equa, verso organizzazioni più democratiche e verso una società più inclusiva sono fondamentali per il nostro futuro e spesso guidate da gruppi di attori: innovatori sociali, imprese, amministrazioni pubbliche, aziende non profit, e cittadini con una mentalità civica che si uniscono per assumere la guida del cambiamento. Sia il “luogo” che il senso del luogo hanno un ruolo centrale per generare “Purpose” e per tenere insieme questa rete di forze sociali, economiche e politiche. Per un mondo più sostenibile abbiamo quindi bisogno sia di capire di più la “place leadership” sia di avere un’interfaccia più esplicita tra i Sustainable Development Goals e forme di place leadership che possono essere abilitate dal basso e messe in rete tra loro per favorire processi di apprendimento, adattamento e scaling up.

DI ALESSANDRO SANCINO