Restiamo con “i piedi per Terra”:

Difendiamo il Pianeta con consapevolezza e responsabilità.

“Down to Earth” cantava Peter Gabriel nel 2008, canzone colonna sonora del famoso film di animazione Disney-Pixar “Wall-E”. Gli esseri umani tornano sulla Terra e finalmente, dopo anni di lontananza e di vita nello spazio, se ne prendono cura.

Siccità, caldo soffocante, estati lunghissime e inverni con eventi climatici estremi. Siamo nel 2023 e questi sono fatti reali, autentici, che oggi invadono quotidiani, riviste, media e social di ogni genere. Non si tratta di un film di animazione. La metà della popolazione mondiale vive in aree soggette ai cambiamenti climatici e per questo motivo considerate “altamente vulnerabili”. Non è un problema recente e questa volta non possiamo fuggire nello spazio.

Negli ultimi dieci anni il numero di morti per siccità, nubifragi e uragani è stato ben quindici volte più alto rispetto alla decade precedente. Gli esperti di clima dell’Ipcc – Intergovernmental Panel on Climate Change – nella sintesi per i decisori politici del “6° Rapporto di valutazione” avvertono che “un’azione accelerata di adattamento ai cambiamenti climatici è essenziale…occorre tagliare subito le emissioni di gas serra in tutti i settori e dimezzarle entro il 2030”. In sintesi, dobbiamo fare qualcosa. Agire per il clima.

In Italia la situazione è allarmante. La parola chiave del 2022 è stata proprio “siccità” a causa dell’assenza di piogge e nevicate che già dal primo semestre dell’anno aveva fatto presagire che si sarebbero verificati gravi deficit idrici. Il 2023 non è iniziato da molto, eppure i grandi laghi italiani registrano percentuali di riempimento che vanno dal 23% del lago di Como al 38% del lago di Garda, la cui altezza è al minimo storico del periodo.

Nell’inverno appena concluso, secondo il Joint Research Centre della Commissione Europea, la neve sulle Alpi è stata il 30% in meno rispetto al 2022, quando, alla fine di febbraio, il deficit sulla media era già al 67%.

Sembra proprio che l’Italia, l’Europa e il mondo intero stiano vivendo la situazione del piccolo Wall-E. Ma questa volta qual è la soluzione?

Attivarsi per difendere il Pianeta, con consapevolezza e responsabilità, per le generazioni che lo abitano e lo abiteranno in futuro.

Come fare?

I dati che grandi enti nazionali e internazionali continuano a raccogliere e a diffondere quotidianamente non devono immobilizzarci di fronte a una situazione apparentemente incontrollabile. Questi dati e queste notizie devono farci interrogare sulle azioni che ognuno di noi, singolarmente o in gruppo, può intraprendere per fermare questo andamento.

Non mancano esempi virtuosi di queste azioni, molte delle quali sono racchiuse proprio all’interno di questa edizione speciale di Riflessi. Progetti avviati da enti privati, pubblici, università, che puntano proprio alla salvaguardia e alla protezione del Pianeta e della sua più importante risorsa, l’acqua. Unendo sforzi, competenze, conoscenze e definendo strategie di adattamento condivise ed efficaci, che abbiano come obiettivo lo sviluppo sostenibile, possiamo garantire un futuro all’essere umano proprio qui, sulla Terra.

Di Beatrice Coni