Sole, vento, acqua e terra: l’ “energia pulita” che protegge il Pianeta

Quando un’energia si dice rinnovabile? Quando la propria fonte energetica si basa sull’utilizzo di risorse naturali inesauribili come il sole, il vento, l’acqua o la biomassa.

Le principali sono energia solare, eolica, idroelettrica, geotermica e bioenergia.

Molti Paesi stanno indirizzando le proprie azioni verso lo sviluppo delle energie rinnovabili per favorire la transizione energetica e limitare cambiamento climatico e riscaldamento globale, fenomeni che impongono grande attenzione. Negli ultimi anni il fotovoltaico e l’eolico si sono aggiunti a tecnologie mature come l’idroelettrico e il geotermico e si sono imposti come i grandi protagonisti della transizione attualmente in atto.

Quali sono i principali vantaggi delle energie rinnovabili?

Non inquinano, in quanto non emettono anidride carbonica, né gas, tra le cause principali dell’effetto serra e del riscaldamento globale. Per questo si parla di “energie pulite”.

Sono fonti inesauribili, garantiscono stabilità di fornitura nel lungo periodo, grazie al fatto che le risorse sono naturali e potenzialmente infinite.

Nessun rischio di trasferimento, il trasporto delle risorse naturali non comporta rischi per l’ambiente o per la salute umana.

Oggi, in una situazione mondiale particolarmente complessa, le rinnovabili possono quindi dare un grande supporto alla riduzione dei conflitti legati all’accaparramento di petrolio e gas naturale.

I dati delle ultime indagini internazionali

L’ultimo Rapporto di REN21, l’organismo internazionale istituito dalle Nazioni Unite per incentivare le rinnovabili, mostra un divario tra le dichiarazioni dei governi e le azioni intraprese per la transizione energetica.

È vero, infatti, che l’uso di energia rinnovabile è in aumento, ma, allo stesso tempo i combustibili fossili rimangono la fonte di energia più utilizzata e questo si deve alle difficoltà nell’avvio di progetti che prevedono la costruzione di impianti di energia a fonte rinnovabile sul territorio.

In alcuni i Paesi, Cina e Stati Uniti, in testa il settore energetico ha fatto grandi passi in avanti in questo senso; costruire nuovi impianti eolici o solari fotovoltaici è infatti oggi più economico e agile.

E nel Bel Paese?

Gli ultimi dati del Gestore dei servizi energetici (Gse), la società pubblica per la promozione delle fonti rinnovabili, dimostrano che, nel settore elettrico, il 37% dei consumi italiani è stato soddisfatto da fonti rinnovabili.

Questo grazie a nuovi impianti installati per oltre 900 MW di potenza – dei quali circa 750 di fotovoltaico – e all’incremento della produzione fotovoltaica, dovuta al maggior irraggiamento solare.

Risultano quindi essenziali la promozione di investimenti sulla ricerca scientifica e sull’innovazione tecnologica. Solo in questo modo sarà possibile fare la differenza: accedere a nuove risorse energetiche, migliorare il recupero del sottosuolo, ottimizzare l’efficienza di utilizzo e, di conseguenza, salvaguardare l’ambiente.

di Beatrice Coni